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Valflex e il punto dell’esperto (V)

Continua il nostro viaggio nel mondo del sonno e del benessere psico-fisico.

Finora abbiamo scoperto che da un’adeguata “dieta soporifera”, cioè da tutti quegli ingredienti e buone prassi per un buon sonno, derivano 3 importanti benefici:

  1. aumento delle prestazioni cognitive, comportamentali e affettive, grazie ad una maggiore cura del bioritmo in base all’età;
  2. miglioramento della qualità del sonno, attraverso una puntuale sollecitazione spazio-temporale e sensoriale (tempi e ritmi del sonno, suoni e odori legati ad un ambiente più confortevole);
  3. diminuzione di sintomatologie collegate a disturbi del sonno, come irritabilità e stanchezza, grazie ad una maggiore attenzione riservata al mantenimento della temperatura corporea, con il passare delle stagioni.

Resta indiscusso che sia necessario una personalizzazione del ritmo sonno-veglia in relazione all’età anagrafica e al particolare momento di vita; basti pensare a due tematiche che meritano un approfondimento mirato. Così come in precedenza ci siamo soffermati sul bioritmo dei teenager e sulla necessità per i giovanissimi e i più piccoli di riequilibrare il ritmo sonno-veglia, e affrontare la questione a livello familiare, incentivando buone prassi in tal senso, così è utile occuparsi del sonno nella cosiddetta terza età e in gravidanza.

Partendo da quest’ultima, essa rappresenta un particolare momento della vita di una donna: la National Sleep Foundation spiega che i cambiamenti nel riposo delle gestanti possono essere suddivisi in tre trimestri e ad incidere maggiormente, in tal senso, sono i diversi livelli di ormoni in circolo nell’organismo. Mentre nel primo trimestre di gravidanza, si possono osservare sintomi contrastanti, come insonnia per l’agitazione dovuta al sopraggiungere di così tanti cambiamenti da un lato, forte sonnolenza dall’altro, dovuta al maggiore affaticamento; nel secondo trimestre, così come nel terzo, ancor più, un buon sonno ristoratore sembra essere minato da altri disturbi come bruciori di stomaco, continui risvegli notturni, o per stress o per eccessiva necessità di minzione.

A fronte di questa particolare condizione, è necessario seguire un principio fondamentale: dedicare al sonno tutto il tempo che l’organismo richiede e monitorare questa dimensione così come le altre, attraverso un apposito diario del sonno in gravidanza, non trascurando il fattore “posizione” durante il sonno principale, responsabile di molteplici disturbi che ostacolano il perfetto riposo per sé e per il bambino.

Così come per i ragazzi in età scolare, come avevamo già scoperto, anche per le donne in gravidanza, il ciclo circadiano non è immune rispetto ai cambiamenti che l’organismo assesta di giorno in giorno. In particolare, con l’avanzare dell’età sembra sempre più diffusa una minore necessità di dormire, credenza smentita dagli studi scientifici che dimostrano come, in realtà, le ore di riposo necessarie restano costanti per tutta l’età adulta; ciò che cambia, così come sottolinea la National Sleep Foundation che “in quella che gli esperti chiamano architettura del sonno […] all’avanzare dell’età, le persone tendono ad avere più frequentemente periodi di sonno leggero piuttosto che di sonno profondo o attivo (REM)”.

L’insonnia, la principale nemica del sonno nella terza età, sembra ricollegarsi ad un’intensa assunzione di farmaci per curare o semplicemente tenere sotto controllo patologie e disfunzioni; comportamento che porta all’insorgere di un disturbo denominato dagli esperti “sindrome da sonno anticipato”, che si registra prevalentemente dopo i 65 anni, comportando che ci si addormenti molto presto di sera e che ci si svegli abbastanza presto al mattino.

Anche in questo caso, come in tutti gli altri, le buone prassi di un corretto stile di vita sopraggiungono come potenti alleati: sia per le donne in gravidanza che per gli over, così come per i più piccoli e per i teenager, tre sono le principali regole da rispettare:

  1. seguire un’alimentazione equilibrata, privilegiando tanti piccoli pasti e una puntuale idratazione durante la giornata, evitando sia per cibo che per liquidi le ore serali e notturne;
  2. ritagliarsi tempo e spazio per la cosiddetta siesta dai 20 ai 30 minuti al giorno per rinfrancare il corpo;
  3. dedicarsi settimanalmente ad attività extra, di relax e benessere, dallo sport alla spa, non tralasciando anche attività mentali e ricreative.

Ma se, come appena visto, le best practices per preservare un buon sonno ristoratore, rappresentano comune denominatore per tutti, ciò che invece, non è generalizzabile, anzi va fortemente personalizzato, è il sistema-letto: ciò che è rilassante e comodo per alcuni, non lo è necessariamente per altri. Comfort ed ergonomia, sono i principali criteri da tenere in considerazione per la scelta di un buon sistema-letto, sebbene tali fattori vadano sotto lo stretto giudizio personale.

Ed allora è necessario considerare l’ampia scelta di materiali, che grazie a prodotti sempre tecnologicamente all’avanguardia e innovativi, il mercato offre: la struttura ergonomica e automodellante del Memory Foam, la dinamicità del Super Soft Foam,  la portanza progressiva del Technocell, o differenziata  del Memory Effect, l’effetto rinfrescante del Cool Effect e rigenerante del Microgel, i rivestimenti 3d Air System per una soluzione più alta e traspirante.

Infinite le soluzioni purché siano anatomiche, antibatteriche, antiacaro, traspiranti e modellanti, e capaci di garantire il massimo comfort e relax.

Se è vero che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, non possiamo che scegliere per il nostro benessere quotidiano, prodotti da sogno.

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